ODE A NOVEMBRE – Rivisitazione del Coleslaw americano




CATEGORIA: ANTIPASTO O CONTORNO (ideale accompagnamento della carne di maiale).

I CINQUE SENSI PIU' UNO: SENSAZIONI E RICORDI.
DIARIO ESEMPORANEO, GASTRONOMICO-VISIONARIO DI UN POMERIGGIO PASSATO IN SOLITUDINE.

Sono seduta davanti a un camino acceso, in una giornata che si sta dichiarando sfacciatamente novembrina,  regalando alla terra una sottile pioggia che pare essere incessante.

Il vento sferza gli alberi con un gesto quasi misericordioso. Li aiuta a disfarsi delle foglie gialle che roteano nell’aria prima di cadere sul terreno bagnato del cortile che circonda la casa.

E’ straordinario come un’alchimia di elementi  generalmente forieri di malinconia e senso di solitudine possa invece essere tranquillizzante e accogliente.

Novembre è un mese autenticamente e sinceramente autunnale. Non e’ il vanitoso settembre che, pur portando nel proprio DNA la transizione autunnale, si diverte a esibirsi con giornate ancora calde e a ferire i cuori con l’illusione di un’eterna estate, come in uno spettacolo pirotecnico scintillante, quando ogni esplosione colorata fa tremare l’anima perché potrebbe essere l’ultima. Non è  l’integro e severo ottobre che, imparziale e abbottonato, dichiara ufficialmente l’arrivo del freddo.

Novembre, spesso considerato triste, grigio e malinconico, è il sangue dell’autunno, la sua stessa identità. E’ il mese in cui la lana accarezza la pelle, è il mese degli abiti con le maniche lunghe tirate e trattenute tra le dita a coprire le mani. E’ la ‘buonanotte’ che la natura augura alla terra, stanca, sfiancata dalla produzione di frutti che hanno succhiato voracemente le sue sostanze nutritive per poter crescere e maturare esibendo narcisisticamente verdi, rossi, arancio, viola, brillanti, pieni, rigogliosi.

Novembre è una carezza. La favola raccontata prima del sonno che non si riesce ad ascoltare fino al “E vissero felici e contenti”. E’ l’anticamera del riposo invernale, quando i prati e gli alberi sembrano quasi essere privi di colore, quando sembra impossibile, tra nebbie, brine e venti freddi, credere che essi siano nel pieno di un ciclo eterno e che torneranno a fiorire e a splendere quando l’abbraccio del freddo inizierà a sciogliersi.


Kiwi, mandarini, zucche, verze, tartufi, cardi, broccoli, finocchi, radicchio, spinaci sono gustosi,  pieni e consolatori testimoni della vita che prosegue, e raccontano questa verità con un silenzio che rasenta la devozione religiosa, l’assoluto rigore morale.

Osservare la natura che si spoglia degli affascinanti orpelli estivi fatti di foglie carnose di un verde così carico da essere quasi livido, frutti rossi, verdure colorate, assumendo un aspetto solenne ed essenziale, tocca una parte profonda di me, una parte infantile, quella in cui risiede l’istinto dell’imitazione. Sento il bisogno di indossare ampi e morbidi maglioni di lana con le maniche troppo lunghe, usate per proteggere le mani dal calore aggressivo e sadicamente indifferente alla mia percezione del dolore di una tazza di brodo bollente, ottenuto facendo cuocere ore e ore ricca, gustosa e nutriente carne.

Quando ho scritto il testo di cui sopra, ero in montagna da due giorni, sola. Come da manuale, dovrei dire di essere stata in ritiro per ritrovare me stessa. In realtà ho scelto un po’ di solitudine in un momento ‘complicato’ della mia vita, ma caratterizzato dal fatto di sentirmi me stessa come non mai.

IL VOLO PINDARICO: L'IDEA.
La ricetta che segue, realizzata una volta rientrata a casa, è una dedica a questa esperienza.

Il cavolo appena comprato, rappresentante ideale della freschezza novembrina, ha ispirato la rivisitazione 'alleggerita' del Coleslaw americano*

COSA CI METTO: INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE.
  • 400 grammi di foglie di verza
  • 1 mela Granny Smith
  • 3 filetti di acciughe sott'olio
  • 160 grammi di formaggio bianco spalmabile
  • 1 cucchiaino di senape in salsa
  • 1 spicchio di aglio
  • latte intero fresco q.b.
  • semi di senape q.b.
  • sale, zucchero semolato, olio EVO, pepe nero macinato al momento q.b.
COME LO FACCIO: PROCEDIMENTO.
Affetto sottilmente le foglie di verza per poi tritarle al coltello fino a ridurle in piccoli pezzi.

In una padella antiaderente, scaldo un filo di olio EVO su fiamma bassa. Unisco la verza tritata e la salto per alcuni minuti. Alzo la fiamma, unisco un pizzico di sale, uno di zucchero, una macinata di pepe nero e mescolando accuratamente, proseguo la cottura fino a che la verza sarà leggermente abbrustolita, ma ancora croccante.



Spengo il fuoco e metto da parte.

Sbuccio la mela, la taglio in quarti e poi a fette spesse mezzo centimetro. Dalle fette ricavo piccoli dadini che unisco al cavolo, lontano dal fuoco.



In un pentolino verso quattro cucchiai di olio EVO, unisco i filetti di acciuga e lo spicchio d'aglio spellato e leggermente schiacciato. Cuocio su fiamma bassissima fino a che le acciughe saranno sciolte. Lascio raffreddare dopo aver eliminato l'aglio.



In una terrina inserisco il formaggio bianco spalmabile e due cucchiai di latte. Con l'aiuto di una forchetta, lavoro il formaggio fino a ottenere una crema piuttosto densa, aggiungendo, se necessario, altro latte.

Unisco l'olio in cui ho sciolto le acciughe ed emulsiono accuratamente con una frusta. Nella stessa terrina inserisco il composto a base di mele e verza, la senape in salsa e mescolo.



Assaggio per regolare di sale e pepe, se necessario.

Utilizzando un coppapasta appoggiato al centro del piatto, realizzo un cilindro con il composto ottenuto.

Decoro con alcuni semi di senape e servo il tutto.





I PRESENTI E GLI ASSENTI: principali allergie e intolleranze alimentari.
Crostacei e prodotti a base di crostacei: NO
Uova e prodotti a base di uova: NO
Pesce e prodotti a base di pesce: NO
Arachidi e prodotti a base di arachidi: NO
Cereali contenenti glutine e prodotti derivati: NO (attenzione agli ingredienti della senape in salsa)
Soia e prodotti a base di soia: NO
Latte e prodotti a base di latte (compreso il lattosio): SI
Frutta con guscio e prodotti derivati: NO
Sedano e prodotti a base di sedano: NO
Senape e prodotti a base di senape: SI
Semi di sesamo e derivati: NO
Lupino e prodotti derivati: NO
Molluschi e prodotti derivati: NO
Patate e prodotti derivati: NO

CHI RESTA E CHI SE NE VA.
La senape in salsa può essere sostituita con un cucchiaino di aceto di vino bianco.

I semi di senape possono essere omessi.

Il latte vaccino può essere sostituito con latte di riso.

NOTA.
*Il Coleslaw, anche chiamato semplicemente Slaw è un piatto americano, solitamente servito come contorno,  consistente in un'insalata a base di cavolo crudo affettato sottilmente. A seconda delle versioni, possono essere aggiunti carote o altre verdure, mele, cipolla, peperoni e spezie varie.


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